Abbasso la nostalgia

Abbasso la nostalgia

Sul numero di dicembre di IL concludevo il mio articolo dedicato alle previsioni per il 2017 scrivendo che «il mondo è pronto per il primo leader che si presenterà armato soltanto di un vecchio Nokia 3210». Sbagliavo di poco: il modello giusto è il 3310 come quello che, con la sua indistruttibilità e la batteria eterna (se confrontata con il tempo di un sospiro a cui ci ha abituato l’iPhone), ha rappresentato l’esplosione della telefonia mobile a inizio millennio.

A diciassette anni dal lancio dell’originale, e dopo averne venduto 126 milioni di esemplari, Nokia ha deciso di rimetterlo sul mercato. Poche le differenze – lo schermo è a colori, c’è un browser minimale per navigare in internet, in generale è un po’ più piccolo e leggero del “mattoncino” che abbiamo conosciuto – e tantissime le similitudini, a cominciare dalla spartana essenzialità. Eppure, a pensarci bene, il 3310 non era un telefonino particolarmente minimale a inizio degli anni Zero. Certo, era robusto, massiccio, ma non essenziale: faceva esattamente quello che facevano tutti i cellulari di quell’epoca. E cioè telefonare, mandare sms, permettere qualche partita a Snake. Si concedeva addirittura la futile vanità di personalizzare la scocca con dei case colorati! È ai nostri occhi, abituati come siamo a maneggiare potentissimi computer multifunzione in forma di smartphone, che appare francescano ai limiti del masochismo. Ed è per questo che venderà.

Continua su «IL» del «Sole 24 Ore».

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