Lo stesso mondo, solo un po’ diverso

Il 27 novembre è uscito l’ultimo numero di «IL», il mensile del «Sole 24 Ore». È un bel numero dedicato alle «seconde volte»: io scrivo di futuro perché in fondo, se ci pensate, il futuro lo incontriamo sempre due volte: la prima nell’immaginazione, nella fantasia, nel desiderio, la seconda nella realtà. Sarà per questo che […]

Libri fantastici e dove trovarli

In questo periodo mi manca tutto, anche le Fiere del libro: su «IL», il magazine del «Sole 24 ORE», di questo mese c’è un mio pezzo sul lavoro dell’editor e su dove trovare i libri. «Mentre, all’inizio di marzo, stavo scrivendo questo articolo per IL, è arrivata la notizia dell’annullamento della London Book Fair che si […]

La scienza ci darà il nuovo sublime

Pare che Samuel Taylor Coleridge, il grande poeta del romanticismo inglese, avesse l’abitudine di seguire le lezioni di chimica della Royal Institution. Quando qualcuno gli domandò perché si sottoponesse a quel tormento, Coleridge rispose: «Per arricchire la mia riserva di metafore». Una volta, negli anni Settanta, Italo Calvino fu bacchettato da Margherita Hack perché, scrivendo […]

Giocare a Gta con Baudelaire

si parla di flânerie virtuali e di memoria mnestica segnata da un vecchio gioco per Amiga, di Baudelaire (volevo assolutamente citare il suo verso, uno dei a me più cari: «la forma di una città / cambia più veloce di un cuore») e riviste dedicate a una sola via, di Gta e Remoria di Valerio Mattioli (minimum fax), di quanto ci piace credere di fare della nostra vita un centro gentrificato, creativo, senza merda e povertà e bollette e debiti, instagrammabile post-industrial mentre siamo sempre più dentro una grande borgatosfera dell’anima e dei corpi.

Leggere e guardare le figure

Un mio viaggio da Warburg all’Intelligenza artificiale (in particolare quel sito pazzesco che crea dei volti di persone che non esistono), o viceversa, dalle IA a Mnemosyne, da Pinterest al Rituale del serpente. Su «IL» del «Sole 24 Ore».

L’arte di smarrirsi

Ho sempre sognato di scrivere una storia degli smarrimenti. Di come ci si perde in una città. Perché dei tanti modi di classificare la letteratura, non è ancora stato adottato questo: dividere il repertorio delle storie tra i libri che raccontano l’attraversamento di una città e quelli che raccontano il perdersi in essa. Lo spunto qui è uno dei miei libri del 2018, L’ultima Londra di Iain Sinclair, ma alla fine si parla del perdersi e delle città – due dei pochi argomenti su cui sono preparato. Dentro ci sono gli amici di sempre: Ballard, Benjamin, Sebald, Laing e Sinclair appunto.
Smarriti di tutto il mondo, questo pezzo è per voi.

Accanto alla macchina

Ci siamo affidati ai computer molto prima di capire cosa sono, cosa fanno, e soprattutto cosa ci fanno. Gli abbiamo affidato i nostri consumi, il nostro lavoro, la discussione pubblica, il dibattito politico e adesso ci ritroviamo con classi dirigenti selezionate dall’algoritmo e la “disintermediazione” che ha scalzato Higuaín come argomento da bar: bene o male […]

Il solo realismo possibile è la distopia

La mia letterina al 2018 uscita su «IL» del «Sole 24 Ore». Si parla di fantascienza, di futuro e di come immaginarlo, di quali guide scegliere per uscire dalle secche di un presente fatto di false alternative di pensare l’impensabile, e di scegliere chi amare in tempi d’emergenza.

In difesa del romanzo globale

C’è una strana forma di protezionismo che di questi tempi sta prendendo piede nel dibattito intellettuale. È come se si sentisse di nuovo bisogno di confini e frontiere chiuse: non solo alle merci e alle persone, come invocato da nazionalisti e populisti di ogni ordine, grado e blog, ma anche alle idee e alle storie: […]