Giocare a Gta con Baudelaire

si parla di flânerie virtuali e di memoria mnestica segnata da un vecchio gioco per Amiga, di Baudelaire (volevo assolutamente citare il suo verso, uno dei a me più cari: «la forma di una città / cambia più veloce di un cuore») e riviste dedicate a una sola via, di Gta e Remoria di Valerio Mattioli (minimum fax), di quanto ci piace credere di fare della nostra vita un centro gentrificato, creativo, senza merda e povertà e bollette e debiti, instagrammabile post-industrial mentre siamo sempre più dentro una grande borgatosfera dell’anima e dei corpi.

L’arte di smarrirsi

Ho sempre sognato di scrivere una storia degli smarrimenti. Di come ci si perde in una città. Perché dei tanti modi di classificare la letteratura, non è ancora stato adottato questo: dividere il repertorio delle storie tra i libri che raccontano l’attraversamento di una città e quelli che raccontano il perdersi in essa. Lo spunto qui è uno dei miei libri del 2018, L’ultima Londra di Iain Sinclair, ma alla fine si parla del perdersi e delle città – due dei pochi argomenti su cui sono preparato. Dentro ci sono gli amici di sempre: Ballard, Benjamin, Sebald, Laing e Sinclair appunto.
Smarriti di tutto il mondo, questo pezzo è per voi.