La seconda vita delle riviste

La seconda vita delle riviste

«Gli altri si sono persi per strada. Qualcuno è nella tomba, qualcuno in manicomio, e qualcuno nel mondo della pubblicità» diceva dei suoi compagni di università Joe Gould, il senzatetto newyorkese immortalato da Joseph Mitchell in due leggendari articoli del New Yorker (poi raccolti nel libro Il segreto di Joe Gould, Adelphi). Joe se ne andava in giro, lui sì “perso per strada”, a scroccare un pranzo e a compilare la sua monumentale e perduta Storia orale della città di New York, ignaro di rappresentare una delle possibili risposte alla domanda: cosa facciamo di tutta questa grossa massa di giovani sovrascolarizzati prodotti dall’università? L’accattonaggio è una risposta valida tanto negli anni Quaranta di Joe Gould quanto oggi, certo, ma non l’unica.

Un’altra, di risposta, potrebbe essere: fondare una rivista.

Continua.

Up Next:

Come Shirley Hazzard può cambiarti la vita

Come Shirley Hazzard può cambiarti la vita