Questo bisogno di eroi

Questo bisogno di eroi

Questo articolo è uscito su «Pagina 99» nel novembre del 2014 e ripubblicato da minima & moralia. 

Devo ammettere che quando l’ho visto la prima volta mi ha preso un po’ d’ansia. Parlo del calendario con le date d’uscita dei prossimi film di supereroi. Si parte con l’ormai imminente Avengers 2: Age of Ultron (il primo maggio in Usa) e si arriva al reboot di Lanterna Verde previsto (tenetevi liberi) per il 19 giugno 2020. In mezzo una trentina di titoli: da eventi attesi con aspettative messianiche come Batman v Superman a pellicole medio budget su seconde file o nobili decaduti degli universi DC e Marvel (un film su Shazam: sul serio?). Capite che per una persona a disagio anche solo con l’idea di fare programmi per il prossimo week-end, una tale prospettiva è a dir poco vertiginosa.

Senza contare che il cinema è solo uno dei possibili approdi per le seconde vite dei supereroi: serie televisive (è da poco partita Gotham, police procedural della Fox sulla città di Batman prima Batman, quando cioè Bruce Wayne era solo un bambino da poco orfano e il commissario Gordon muoveva i primi passi nei bassifondi della metropoli. Ai blocchi ci sono quella di Flash e una caterva di produzioni legate ai personaggi Marvel per Netfilx, tra cui Devil), film animati, videogiochi. Anche il cinema italiano, solitamente immune al fantascientifico – e ai budget conseguenti – ci prova: il 18 dicembre è uscito Il ragazzo invisibile, di Gabriele Salvatores, operazione crossmediale in cui le avventure di Michele, il tredicenne protagonista che un giorno scopre di essere dotato del potere dell’invisibilità (metafora non proprio indecifrabile dei disagi dell’adolescenza), prima ancora che in pellicola vivono in una serie di albi scritti e disegnati appositamente per “espandere” l’universo del film.

Continua.

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