La guerra al sonno

La guerra al sonno

«Il sonno è il campo di battaglia definitivo di una guerra il cui nome in codice è “24/7”. Essere svegli, attivi e produttivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 è l’obiettivo, far cadere quell’ultima «barriera naturale» (definizione di Marx) che è il sonno è il modo per vincerla. A combatterla, questa guerra, sono in tanti. A cominciare da chi la guerra la fa – letteralmente: la privazione del sonno è una delle torture più violente praticate da eserciti e polizie segrete. Ma leggendo il libro di Jonathan Crary, 24/7, si scopre che molti altri conducono questa battaglia: di sicuro in maniera meno violenta, ma di certo più pervasiva se è vero come è vero che il Ceo di Netflix, Reed Hastings, ha dichiarato: «È il sonno il nostro competitor più forte, è con lui che stiamo combattendo». Non sono, quindi, Amazon, HBO o YouTube i concorrenti per accalappiarsi l’attenzione del consumatore, ma il sonno, l’unica attività umana che avendo degli orari fissi e irrinunciabili – si può soddisfare solo in un certo intervallo di tempo – non può essere soggiogata alla esigenze di una macchina. Del resto «Il denaro non dorme mai» come diceva Michael Douglas nel seguito di Wall Street: e infatti il Capitalismo della sorveglianza (come raccontato nell’omonimo libro di Shoshana Zuboff) prova a estrarre dati dalle nostre vite anche quando dormiamo attraverso app e bracciali indossabili». 

Continua su «IL» del «Sole 24 Ore».

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