L’uomo che ha spiegato il mondo con i romanzi

L’uomo che ha spiegato il mondo con i romanzi

Su «Rivista Studio» inizio a pagare i miei debiti con Girard.

Ogni volta che l’usura del quotidiano – o, peggio ancora, il fare un giro tra i banconi delle novità in una libreria di catena – fa vacillare la mia fiducia nel libro e nella lettura, ripenso a come, tutto sommato, alcuni dei momenti di più intensa, felice, quasi violenta, scoperta nella mia vita siano legati proprio a dei libri. Sono quegli istanti che non so definire se non maldestramente come epifanie, illuminazioni, in cui il mondo smette di essere un opaco affastellarsi di cose e persone, e diventa un sensato sistema di relazioni, di rapporti, di differenze.

Ieri è morto l’autore che più di tutti collegherei a questi momenti. René Girard è stato uno dei pensatori più importanti e decisivi del Novecento. Dico pensatore perché nella sua lunga ricerca è stato molte cose, tanto che è difficile ricondurlo a una sola specializzazione: antropologo, filosofo, ma soprattutto critico letterario.

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