Leggere e guardare le figure

Un mio viaggio da Warburg all’Intelligenza artificiale (in particolare quel sito pazzesco che crea dei volti di persone che non esistono), o viceversa, dalle IA a Mnemosyne, da Pinterest al Rituale del serpente. Su «IL» del «Sole 24 Ore».

Consumare la nostalgia

Qualsiasi lavoro facciate, la vostra vera occupazione aprincipale è questa: generare dati da cui produrre ricchezza (per altri). Nemmeno la nostalgia (o altre aree dello psichico) è esente da tutto ciò, anzi. Su «il Tascabile» racconto di un curioso incrocio di date e dati, tra Bandersnatch, l’episodio interattivo di Black Mirror, e un paio di altri testi della storia recente. E poi, forse soprattutto, mi piaceva l’idea di mettere insieme due monumenti del mio Novecento come la teoria letteraria e i giochi della Psygnosis. Il motto resta sempre lo stesso: STORICIZZARE SEMPRE!

Giocare con l’epica

«Ivanov si era formato come portiere nelle accademie sportive militari sovietiche. C’era praticamente cresciuto dopo che il padre, un ufficiale dall’Armata Rossa, era morto in Afghanistan. Scarso con i piedi, aveva però un senso della posizione straordinario: fu quell’istinto (forse trasmessogli dal genitore carrista) a farlo trovare pronto quel giorno e fargli bloccare la palla» […]

Dai batteri a Di Maio

Su «Rivista Studio» cartaceo, un essay sul rapporto tra libri e tempi oscuri, tra scienza, libri di scienza, la bellezza e l’intensità a cui danno accesso, e l’ottusa resistenza del quotidiano, soprattutto quando prende la forma della chiacchiera vuota, della nebbia populista. C’è, in questo contrasto, forse, una piccola forma di resistenza, di ginnastica mentale […]

Lo spirito di Bolaño

Negli anni più ansiosi della mia giovinezza, se la notte a letto non riuscivo a addormentarmi per pensieri agitati – interrogazioni, esami, amori infelici, il generico informe domani – svuotavo la testa elencando mentalmente la bibliografia di Philip Dick, i personaggi di Dune, la genealogia di influenze che univa Samuel Delany ai cyberpunk, finché la meccanica […]

Edicola, amore

Il digitale ha cambiato la «dieta informativa» di tutti noi. Allargandola e diversificandola, certo, ma con delle conseguenze con cui dobbiamo ancora fare i conti. Non a livello di mercato, pubblici da raggiungere, sopravvivenza delle imprese editoriali (quello è un discorso che si è fatto e si sta facendo): ma su come sta cambiando la discussione […]

Tutto è Shakespeare

Dire che Shakespeare è moderno non è certo un’idea moderna. Ogni epoca ha pensato sé stessa come shakespeariana e proprio per questo moderna. Tanto che a volte i due termini si confondono o appaiono intercambiabili. Su «Rivista Studio» sui 400 anni dalla morte del più grande di tutti i tempi.